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venerdì 22 febbraio 2013

La FRISELLA: sapore di Puglia

I primissimi post di Nutrizione 2.0 li abbiamo incentrati sulla dieta mediterranea e i suoi alimenti costitutivi. In primis il pomodoro e l'olio extra vergine d'oliva che sono il re e la regina di questa alimentazione diffusa nel bacino del Mediterraneo e soprattutto in Puglia. Se dovessimo pensare come questi due alimenti si mixano dando un risultato ottimo per il palato e a basso contenuto calorico, a noi pugliesi verrebbe subito in mente una sola cosa: la FRISELLA.
La Frisedda (in vernacolo) è a tutti gli effetti un tarallo di grano duro od orzo cotto al forno, tagliato a metà in senso orizzontale e fatto biscottare nuovamente in forno. Il risultato è una faccia porosa e una compatta.
L'impasto, lavorato a mano per renderne omogenea la struttura, ottenuto dalla lievitazione della farina di orzo o grano con sale e lievito, viene tagliato nella pezzatura desiderata secondo la tradizione locale.
Da un punto di vista nutrizionale la frisella, con i suoi condimenti più tipici, e con un po' di formaggio diventa un vero e proprio piatto unico, ricco di carboidrati complessi, dei buoni lipidi dell'olio extra vergine d'oliva, delle proteine ad alto valore biologico del formaggio e delle proprietà funzionali pazzesche del pomodoro. 
Se si dà un'occhiata, invece, alle calorie, 4 friselle da 25 g l'una apporta al nostro organismo circa 360 Kcal ed a queste aggiungiamo circa 90 Kcal per un cucchiaio di olio extra vergine d'oliva. Il pomodoro non lo si considera nemmeno da un punto di vista calorico per l'irrisorio apporto che apporta a questo piatto prelibato.
Quindi, per assaporarla e gustarla, basta bagnarla con poca acqua, decorarla con dei  buoni pomodorini ciliegino a pezzetti, condirla con dell'olio extra vergine d'oliva e un pizzico di sale ed origano. Buon appetito!





mercoledì 20 febbraio 2013

Curiosità: valuta il tuo stato metabolico in due mosse



Il post di oggi lo indirizziamo a tutti coloro che vogliono valutare, comodamente a casa propria e senza l'aiuto di un esperto, il proprio benessere fisico, utilizzando due semplici strumenti: bilancia e metro.
Innanzitutto misurate con la bilancia il vostro peso in Kilogrammi, con un metro la vostra altezza ed eseguite una semplice operazione, per calcolare l'IMC (indice di massa corporea). Peso corporeo (kg) diviso l'altezza al quadrato (m^2). Il risultato ottenuto lo confrontate con la tabella sottostante:



In questo modo possiamo valutare il livello di rischio riferito alla salute.
Se il risultato ottenuto supera il valore di 25 siamo in presenza di una situazione di sovrappeso che ha bisogno sicuramente di un'attenzione maggiore verso il cibo che utilizziamo e verso uno stile di vita più sano, fatto, certamente, di un'alimentazione più salubre, ma anche di una moderata attività fisica.
Se il valore ottenuto è superiore a 30 siamo in presenza di uno stato di obesità, che è una vera e propria malattia, che puo' influire negativamente sullo stato psico-fisico dell'individuo e che necessita di un aiuto di un esperto.
Un altro semplice modo per valutare il rischio metabolico è prendere con un metro la misura della vita addominale.
Se il valore numerico supera i 102 cm per l'uomo e gli 88 cm per la donna siamo di fronte ad uno stato metabolico alterato determinato da un aumento della massa grassa viscerale, che predispone l'individuo a patologie metaboliche gravi come l'infarto, l'ictus, l'insulino resistenza e il diabete.
Tenere costantemente sottocontrollo questi valori e portarli il più possibile vicini a range di normalità può giovare positivamente sulla salute e sul benessere fisico.