Taranto ha conosciuto il suo periodo di massimo splendore nel periodo della Magna Grecia.
Fu fondata dagli Spartani nell'VIII secolo a.C. e la cronologia tradizionale assegna la data di fondazione al 706 a.c.
Le fonti tramandate dallo storico Eusebio di Cesarea, parlano del trasferimento di alcuni coloni Spartani in questa zona per necessità di espansione o per questioni commerciali. Questi, distruggendo l'abitato indigeno, portarono una nuova linfa di civiltà e di tradizioni. La struttura sociale della colonia sviluppò nel tempo una vera e propria cultura aristocratica, la cui ricchezza proveniva, probabilmente, dallo sfruttamento delle risorse del fertile territorio circostante, che venne popolato e difeso da una serie di "phrouria", piccoli centri fortificati in posizione strategica.
I reperti di quel fiorente periodo storico, una delle più grandi collezioni di manufatti dell'epoca della Magna Grecia sono conservati nel Museo Nazionale Archeologico di Taranto (MArTA).
I reperti della sezione greco-romana sono sistemati in base alla tipologia dei materiali: sculture in marmo, tombe monumentali, sculture in pietra tenera, ceramiche delle necropoli, oreficerie.
Due sale sono dedicate alle sculture in marmo risalenti all'età ellenistica, tra cui figurano statue realizzate con il marmo bianco proveniente dalle cave dell'Isola di Paros; vi sono poi opere minori, alcune delle quali sono copie di originali famosi.
Un'altra sala espone sculture, mosaici ed epigrafi provenienti da edifici pubblici e privati, tra cui figurano le teste in pietra di carparo risalenti al periodo romano.
Il Museo Nazionale Archeologico di Taranto è fra i più importanti d'Italia e fu istituito nel 1887.
Attualmente è visitabile il primo piano che ospita le collezioni greche, romane e apule, tra cui alcuni degli ori che hanno reso celebre il Museo in tutto il mondo.
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