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martedì 5 maggio 2015

INVASIONI DIGITALI A TARANTO



Giovedì 30 Aprile, la città vecchia di Taranto è stata letteralmente invasa dagli amanti della tecnologia e del digitale. Un folto gruppo di persone ha impugnato le armi del web: smartphone, tablet, macchine digitali e chi più ne ha più ne metta, per fotografare e diffondere sui social network i luoghi di interesse dell’invasione.
Taranto vecchia, il borgo antico della città, abbandonato e sconosciuto ai più, ha regalato tesori nascosti e luoghi di interesse culturale sorprendente. Io ho preso parte all’invasione: ho fotografato quelli scorci nascosti di una Taranto dimenticata, pezzi di storia lasciati a sé stessi come la popolazione che ancora la abita, conservando abitudini e modus vivendi del passato. 
“Invasioni digitali” è un progetto rivolto a diffondere la cultura digitale e l’utilizzo degli open data, formare e sensibilizzare le istituzioni all’utilizzo del web e dei social media per la realizzazione di progetti innovativi rivolti alla co-creazione di valore culturale oltre che alla promozione e diffusione della cultura su tutto lo stivale.
Dopo l’appuntamento in città vecchia, una guida volontaria ha raccontato tutti i segreti, i particolari del borgo antico della città, il borgo dei pescatori: in alcune vie sono ancora presenti le reti e le conchiglie dei pescatori.
Abbiamo visitato un palazzo a tre piani con un ipogeo che giovani artisti hanno deciso di acquistare e ristrutturare per viverci e convivere con le loro mostre artistiche permanenti, portando anche a Taranto il Coworking, uno spazio di collaborazione dove chiunque voglia, può affitare il suo spazio per lavorare e progettare: Coworking Ulmo. Abbiamo visitato il duomo San Cataldo, la chiesa di San Domenico, chiesa e convento di S.Agostino, chiesa di Sant’Andrea degli Armeni, e una miriade di altri luoghi.


Cappellone Chiesa S.Cataldo


Scorcio Taranto vecchia


Mostra artistica ipogeo Ulmo


Duomo S.Domenico


S.Cataldo

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