Decine e decine di biciclette, settanta
per la precisione, riempiono le aule vuote dell'ex scuola elementare "Nesca" inebriandole di evocazioni storiche.
L'esposizione accoglie velocipedi di provenienza diversificata, dall'Italia e
non solo, coprendo un arco di tempo che va dai primi del ‘900 sino agli anni
’60, anni in cui il motore sotituisce la fatica delle pedalate.
La vera bellezza di questa mostra non è
la semplice esposizione delle biciclette, pezzi unici e ormai introvabili ma, i
mestieri che ognuna di loro rendeva possibile: ogni bicicletta è stata
allestita con minuziosi accessori che rievocano il mestiere di chi le
cavalcava.
L’idea originale è del collezionista Pasquale Tripiedi. In oltre trent’anni di ricerca, il signor Pasquale ha raccolto i più impensabili orpelli ed
utensili e, ha pensato bene di
proporre al comune di San Giorgio Jonico di allestire una mostra.
Ecco allora la bicicletta dello
straccivendolo, intento ad acquistare a peso i pezzi di stoffa per confezionare
i suoi modelli; quella della merceria, un’autentica bottega ambulante dove è
possibile riconoscere stoffe, nastri, ditali e bottoni, articoli da regalo come
le bambole di ceramica o le confezioni di spazzole per la pulizia e la
lucidatura delle calzature. Non mancano le biciclette delle professioni che
necessitavano di spostarsi con particolare urgenza: la mammara, la levatrice
sempre pronta con i suoi ferri per raggiungere le case delle partorienti, la
bicicletta del veterinario, quella del medico condotto che si muoveva per
raggiungere gli agglomerati rurali con la sua bicicletta motorizzata, dotata
della doppia luce per segnalare la rapidità degli spostamenti.
Un piacevole ritorno al passato con lo sguardo proiettato verso il futuro.
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