Un misto di forme e colori attirano lo sguardo appena si percorrono le viuzze costellate da botteghe nel quartiere delle ceramiche di Grottaglie.
Botteghe che hanno il sapore di storia, di arte e di Puglia: un marchio ormai inconfondibile e riconosciuto in tutto il mondo. Il Quartiere delle Ceramiche sorge lungo la Gravina di San Giorgio, ai piedi del medievale Castello Episcopio. La caratteristica che rende unico questo Quartiere, risiede nell’insieme delle numerose botteghe artigiane nelle quali, sin dal Medioevo, si lavora e si produce la ceramica.
Le numerose botteghe sono testimonianza della struttura rupestre del territorio, perché ognuna di loro era scavata nella roccia in alcune delle quali si conservano ancora antiche fornaci; in ciascuna bottega è possibile osservare le diverse fasi di lavorazione dell’oggetto ceramico e, contemporaneamente, acquistare il prodotto finito.
La tradizione della lavorazione della ceramica parte da tempi lontanissimi: risalgono infatti al medioevo i primi manufatti ritrovati e, salvo qualche intermezzo storico, in cui la città di Grottaglie è stata evacuata, la produzione si è protratta fino ad oggi.
Un posto di rilievo occupa la produzione del cosiddetto Pumo, oggetto portafortuna, simbolo di prosperità che adorna balconi ed abitazioni nel segno della speranza e della buona sorte, oggetto molto richiesto, tanto da essere scelto come bomboniera di matrimonio della figlia del magnate dell’acciaio indiano, Pramod Agarwal, col particolare dello sfarzo: ogni pumo è stato completamente placcato in oro.